Il mio Viaggio a New York

Cover - Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York - Rooftop

 

 Nell’intervista a Piero Armenti, tour operator a Manhattan e star dei social, il sogno americano, i segreti e le curiosità della Grande Mela.

 

E’ nato a Sorrento, ma da quasi dieci anni si è trasferito a New York, assecondando la sua innata voglia di viaggiare e conoscere il mondo, e lì ha aperto un’agenzia turistica nei pressi di Times Square.

 

Fin qui, potremmo dire “quasi” tutto normale… ma la definizione di agente di viaggio per Piero Armenti è a nostro parere, del tutto riduttiva, perché lui è prima di tutto un vero e proprio “fenomeno” social. Infatti, attraverso la sua pagina Facebook “Il Mio Vaggio a New York“, Piero vive in stretto contatto con quasi un milione di attivissimi followers, mostrando loro una New York dal quotidiano punto di vista di chi ci vive e la conosce molto bene.

 

Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York - Skyline notturno by Reynaldo

 

Piero infatti, ogni giorno pubblica molte immagini e video, facendo continuamente scoprire i diversi volti della città: dal negozio di fiducia dove trovare specifici prodotti, alla “chicca” di un panorama particolare, al ristorantino che in quel momento va di moda, all’icona turistica che già tutti conoscono, ma magari vista da un’angolazione diversa.

 

Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York -Ufficio Agenzia

 

E’ nato così uno scambio continuo tra chi racconta la metropoli e la sua vita di tutti i giorni, chi è in procinto di organizzare il prossimo viaggio e chi, semplicemente ammalato di “newyorkite” ha almeno l’impressione di vivere nella città dei suoi sogni. Una vastissima comunity virtuale, che pulsa quotidianamente di vita propria e che cresce ogni giorno di più.

 

Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York - Central Park by Skeeze

 

A questo punto, ci è sembrato logico intervistare il Deus ex Machina per ascoltare dalla sua viva voce la storia del “suo” Viaggio a New York!

 

Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York - Staten Island Ferry by Skeeze

 

L’Intervista

 


D) Come è nata l’idea de Il mio Viaggio a New York?

R) Un po’ per caso. Ho avuto sempre la passione del racconto, e New York è una città che ama essere raccontata. Quando ti trasferisci in America le persone hanno una forte curiosità su come è la vita a New York, e allora ho iniziato a raccontare questa vita newyorkese per amici e parenti, ma da subito ho visto che questi racconti riscuotevano un enorme successo, con oltre tremila nuovi followers ogni settimana.

D) Vuole raccontarci come è riuscito a inserirsi nel business del turismo della Grande Mela?

R) Ci sono riuscito in maniera naturale perché avevo già una certa esperienza nel settore, maturata qui a New York collaborando con un tour operator. In una città dove arrivano 60 milioni di turisti ogni anno, è piuttosto facile trovare una propria dimensione. Mi sono focalizzato sull’organizzazione dei tour soprattutto in italiano, tedesco e spagnolo. Ma il nostro punto forte è l’ufficio a Times Square, che ci permette di dare un’assistenza unica ai nostri clienti.

 

Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York - Manhattan dall'alto by Francesco Ungaro

 

D) Che difficoltà, se ne ha avute, ha incontrato?

R) Non ho riscontrato nessuna difficoltà in particolare, ma la costruzione di un team che sia innamorato del progetto, e possa comunicare il proprio entusiasmo è centrale. Sono felice del team che ho costruito.

D) New York è unica, può dirci cosa ama di più di questa metropoli e se c’è qualcosa che non le piace? Secondo lei quali sono i motivi per cui New York è una delle città più amate al mondo ?

R) Io parlerei del mito di Manhattan, quest’isola lunga e stretta piena di grattacieli, che le conferiscono un fascino e un senso di grandezza unico. Il mito di Manhattan non è solo il mito dei grattacieli, che oramai sono dappertutto, ma anche del racconto di qualche parente lontano che qui aveva trovato l’america, o il mito che ci viene comunicato dai film e dalle serie Tv che ci bombardano con le immagini di questa città. Alla fine Manhattan e New York rappresentano quella libertà e quell’occasione di riscatto che è un’ambizione e un desiderio che ognuno coltiva dentro di sé.

 

Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York - Agenzia Esterno

 

D) Lei è un vero urban explorer, le sue dirette fb a tutte le ore del giorno e della notte, con tutti i tempi atmosferici sono note e molto apprezzate dai suoi followers, riesce a coinvolgere migliaia di persone ogni qual volta prova un ristorante, assaggia una pizza diversa, fa colazione da Tiffany o acquista un prodotto italiano da Rosario, il suo negozio di fiducia. Tutto questo con estrema naturalezza e voglia di sperimentare, è questo il segreto del sempre più crescente successo del ‘Il mio viaggio a New York ‘?

R) Il successo dipende da una particolare modalità narrativa, molto realistica. Non uso filtri, racconto me stesso e la mia vita a New York. Non ho la pretesa di educare, ma di mostrare ciò che i miei occhi vedono. Tutto ciò chiaramente è molto apprezzato perché ti dà la maniera di vivere New York pur stando lontano migliaia di chilometri, e inizi ad assaporare così il viaggio nella Grande Mela.

D) Ci racconta una sua giornata libera, va a correre a Central Park ? Ha mai incontrato qualche mostro sacro del cinema, come Robert De Niro, Tom Hanks, Al Pacino?

R) Non ho mai corso al Central Park, forse una volta. Quando corro vado all’Astoria Park. Per il resto si incontrano facilmente Vip qui a Manhattan, spesso in metropolitana. Ho incontrato diverse volte Leonardo di Caprio. La giornata di un urban explorer si fa con i piedi, si cammina, si osserva, si raccontano nuove cose. Questo faccio io quasi tutti i giorni.

 

Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York - Washington Square by Nicholas Santasier

 

D) A NewYork non ci si può annoiare, la Vostra agenzia situata vicino Times Square suggerisce molti tours, vuole citarne qualcuno in particolare?

R) Vorrei citare due in particolare, il tour dei rooftop grazie al quale si va sulle terrazze panoramiche di Mahattan, e il tour del Bronx, Queens e Brooklyn che permette di visitare tre dei distretti più affascinanti di New York.

D)  Quanto si sente newyorkese..e quanto italiano? E Che tipo di rapporto ha con i newyorkesi ?

R) Mi sento molto italiano, perché sono arrivato negli Stati Uniti tardi oltre i trenta anni. Fossi arrivato da ragazzino sarebbe diverso. Mi sento anche newyorkese per apertura mentale e voglia di sperimentare. Non so se si possa generalizzare e inserire in un’unica categoria i “newyorkesi”, in ogni caso per rimanere su questo piano estremamente generico direi che ho un ottimo rapporto.

 

Piero Armenti Il - Mio Viaggio a New York - Times Square

 

D) Domanda d’obbligo: Le manca qualcosa dell’Italia? Dove si vede fra molti anni?

R) Dopo tanti anni che vivi all’estero, non sai più dire cosa ti manca. Mi chiedo spesso come sarebbe la mia vita lì, se non fossi mai venuto a New York, fossi rimasto magari in Italia in qualche città del Nord. Non lo so sinceramente. Ora posso dire che non mi manca nulla in particolare, sto bene a New York.

D) Il mito dell’American Dream sembra non esaurirsi mai, e lei lo incarna avendo fatto una scelta di successo negli USA. Una delle domande più frequenti dei suoi followers è cosa fare per tentare di svoltare in America. Che consigli può dare ai giovani che hanno questo sogno?

R) Il sogno americano ha molti nemici, saranno in tanti a scoraggiarvi. Lo faranno i familiari, gli amici, il fidanzato, la fidanzata. Il sogno americano è spesso un sogno di rottura e di rinascita, come scalare una montagna. E’ un gesto solitario soprattutto vostro. Dovete quindi trovare in voi le forze per provarci e rischiare.

 

Piero Armenti - Il mio Viaggio a New York - Rockefeller Plaza by David Mark

 

D) Lei riesce a coinvolgere i suoi fans anche postando video e dirette da altri luoghi che visita, si tratta quindi proprio di un suo successo personale. Recentemente lei ha creato Jerryamerica.com, un sito dove si possono fare acquisti, ci vuole raccontare cosa si può trovare?

R) Quando faccio dei video di viaggio, c’è molto interesse e curiosità perché tutti amiamo viaggiare. Jerry America è un progetto legato al cibo americano, soprattutto agli snack che magari in Italia non si trovano, ma che sono uno sfizio una volta ogni tanto. E’ un progetto ambizioso, abbiamo oltre 500 prodotti in catalogo.

D)  Perchè ha scelto New York? Un sogno di quando era bambino?

R) Ho scelto New York perché oltre ad averla portata dentro di me fin da bambino, la considero la città più aperta al mondo, un vero e proprio laboratorio umano, con un’economia dinamica che crea occasioni per tutti.

 

Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York by Robert Pastry

 

D) Per l’impatto che ha New York su chi la visita, credo che possa esserci un prima di essere stati a NY e un dopo essere stati a NY nella vita di un viaggiatore. E’ D’accordo?

R) Sono convinto al 100%, chi visita New York se ne torna diverso, in un modo o nell’altro questa città ci sussurra qualcosa, ad ognuno di noi dice qualcosa. E questa cosa ce la portiamo con noi per sempre.

Grazie Piero per questa intervista!

 

Piero Armenti - Il Mio Viaggio a New York - Statua della Libertà by fancycrave

 

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Il Mio Viaggio a New York Website

 


Testi & Intervista © iBESTmag / Daniela Barone – Immagini di Piero Armenti courtesy del medesimo – Immagini New York by Autori Vari attrib. Cc0 – Riproduzione totale o parziale proibita, eccetto immagini Cc0.


 

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