Intervista esclusiva per iBEStmag a walter gosso, nuovo Trade Advocacy Manager e Ambassador del gruppo rinaldi1957, società bolognese di distribuzione di distillati, liquori e vini, specializzata nel canale On Trade.
Nel mondo del beverage, della mixology, ma anche in quello del buon bere in generale, ci sono molte e diversificate competenze che compongono la strada tra il produttore ed il consumatore finale. Ognuno di questi step è d'importanza fondamentale perché tutto il “sistema” funzioni alla perfezione. Detto in parole semplici, ad esempio, senza il settore marketing o quello della distribuzione, anche un prodotto perfetto non arriverebbe mai nel bicchiere di un appassionato.
Negli ultimi anni, ha assunto sempre maggiore importanza, specie nel mondo della mixology, la figura del Brand Ambassador. Personaggio, come vedremo, di fondamentale importanza come trait d'union tra il produttore, il mixologist e gli utenti finali. Walter Gosso è attualmente uno dei più conosciuti, autorevoli ed affermati Brand Ambassadors. L'abbiamo conosciuto personalmente un paio di anni fa ed ora, in occasione del suo passaggio con l'Azienda Rinaldi 1957, abbiamo pensato a questa intervista, realizzata in esclusiva per noi dal nostro esperto di Mixology, l'amico Carlo Dutto.
Conosceremo così più a fondo sia la figura del Brand Ambassador, che la storia personale di un grande professionista del settore, grazie anche a diversi aneddoti significativi.
Prima di cedere la parola a Carlo e Walter ricordiamo, come sempre, di bere responsabilmente e con moderazione.
INTERVISTA
Classe 1972, nativo di Carmagnola, Walter Gosso approda a Rinaldi 1957 in contemporanea a nuove, importanti acquisizioni distributive: il rhum della Martinica HSE – Habitation Saint-Etienne; l'italianissimo Amaro Venti, per la prima volta in versione analcolica, ma anche Polugar, il ‘padre' della vodka russa, Rivo, primo foraged gin italiano e l'Aviation Gin, di cui l'attore Ryan Reynolds è il principale azionista.
D.1 – Walter Gosso, ci spieghi la figura del brand ambassador: cosa fa per una azienda, come si muove e chi incontra, quale il suo ruolo e quali i suoi obiettivi?
R) La figura del Brand Ambassador negli ultimi anni è diventata sempre più rilevante nel mondo del beverage: rappresenta un brand o un'azienda nel mercato, divulga il conoscimento dei prodotti sia a livello di professionisti del settore che dei consumatori. Un Brand Ambassador deve conoscere la propria azienda nei minimi dettagli, dalla nascita alla sua storia, dalla sua produzione all'immagine del mercato che può avere, oltre a conoscerne sia i difetti che i pregi dei singoli prodotti. Deve, possibilmente, seguirne lo sviluppo in alcune situazioni e conoscere chi vive e produce un dato prodotto. Un Brand Ambassador deve essere di supporto alla rete vendita di un'azienda o brand, deve dare sostegno allo sviluppo di progetti inerenti al brand, che possono essere di grande aiuto alla rete commerciale e al giusto posizionamento nel mercato. Tra gli obiettivi principali del mio ruolo, quello di mantenere alta l'attenzione del mercato sul prodotto che rappresenta, con un lavoro centellinato a livello di marketing, follow-up dei bartender, una gestione mirata dei social e un programma di masterclass e degustazioni negli eventi specifici di settore. Il rapporto con le aree marketing e sales deve essere molto stretto: un buon Brand Ambassador diventa infatti il collante perfetto tra queste due realtà.
D.2 – Ci racconti la tua storia lavorativa? Che formazione hai?
R) Il mio viaggio nel mondo del bar inizia a 14 anni, nel bar di mio cugino e con la scuola alberghiera. Lavoro a livello stagionale tra la Liguria e la Alpi Piemontesi, quindi a Torino, al Bar Zucca e Neuv Caval ‘d Bruns. Poi a Bra (Cuneo) rilevo il Caffè Posta e dopo due anni, nel 1998, parto con la mia valigia di cartone all'avventura nel mondo. Lavoro tra spagna, Canarie, Miami, Centro-America e Caraibi e poi Sud America, per tornare in Italia nel 2010. Torno a Bra e gestisco lo storico Caffè Arpino, successivamente torno a Torino, passando per diversi locali, fino all'apertura del The Mad Dog Speakeasy, nel 2014. Nel 2016 accetto la posizione di Global Ambassador per il Travel Retail del Gruppo Bacardi, con focus sul settore Cruise Line Company. Nel 2018 passo in Compagnia dei Caraibi, come Advocacy Manager e Ambassador. Nel 2020 accetto l'offerta per la posizione di Ambassador e Trade Advocacy Manager per il gruppo Rinaldi1957. La mia formazione passa per l'Istituto alberghiero Giolitti e A.I.B.E.S. Sono sommelier del vino e sake sommelier e ho alle spalle vari master inerenti i distillati.
D.3 – Per essere un buon ambassador bisogna avere delle basi legate alla mixology e al beverage, perchè? Ci racconti un tuo aneddoto a riguardo?
R) Per essere un buon Ambassador, innanzitutto, serve avere anni di esperienza nel mondo della miscelazione e degli spirits: senza questa base non si può dialogare con i professionisti del settore, è una base fondamentale, che ti aiuta a conoscere al meglio qualsiasi fase di questo mestiere, specialmente le criticità che arrivano in alcuni momenti. Un Ambassador ha l'obbligo di conoscere al meglio il mondo della miscelazione e dell'ospitalità, fa parte del nostro bagaglio, come il fatto di aver viaggiato e lavorato in differenti realtà nel mondo, che aiuta a relazionarti al meglio con tutti i professionisti e consumers.
D.4 – Sei da poco in Rinaldi1957: con quali prodotti hai a che fare e quali sono quelli ‘di punta' e perchè?
In Rinaldi1957 abbiamo due cataloghi: quello spirits e quello vini. Io mi occupo principalmente dei brand Ramsbury Gin, Champagne Jacquart e Don Papa Rum. Ciò non toglie che il mio raggio di azione sia su tutto il catalogo, che racchiude eccellenze nel mondo degli spirits come Glenfarclas Scotch Whisky o l'italiano OSCAR.697 Vermouth, ma anche numerosi vini.
D.5 – Cosa ti piace bere e perchè?
R) Io sono un amante spassionato dello champagne: è una bellissima e meravigliosa debolezza! Adoro i whisky e i whiskey in tutte le loro sfaccettature come anche i cognac. A livello di cocktail sono un bevitore di Martini Cocktail e Daiquiri, che reputo delle vere e proprie colonne della storia del settore.
D.6 – Da appassionato, qual'è il tuo drink preferito da bere e quello da realizzare e perchè?
R) Come ho accennato, in assoluto il Martini Cocktail, sia nel prepararlo per i miei ospiti che nel berlo al banco di un bel bar. Il Martini Cocktail è Storia, Poesia e Arte, è il più nobile dei cocktail: in pochi ingredienti e passaggi si può vedere più di un secolo di miscelazione e nel berlo, la tua anima si scalda e il cuore palpita fortemente, questo è un buon Martini Cocktail!
D.7 – Tra i surplus del tuo lavoro, i viaggi, numerosi e in luoghi splendidi…ce ne racconti uno o due nello specifico e cosa ti hanno lasciato a livello umano e lavorativo?
R) Nel mio periodo di lavoro con Bacardi, sulle navi da crociera, ho avuto la possibilità di visitare diversi luoghi, uno di questi sono stati i fiordi norvegesi e Capo Nord: non dimenticherò mai il mio Martini Cocktail bevuto sul ponte della nave, godendomi un evento unico al mondo, l'Aurora Boreale. Un altro luogo speciale che ho visitato è stato il Giappone, un Paese di una ricchezza culturale unica: ricordo l'imbarazzo del camminare per le strade di Tokyo, con migliaia di persone immerse nel silenzio più assoluto. A livello lavorativo, quando hai la possibilità di viaggiare, ti arricchisci di moltissime cose, impari a conoscere usanze e costumi differenti, amplifichi le tue vedute e ti crei un bagaglio culturale immenso.
D.8 – Come pensi abbia cambiato il tuo lavoro nello specifico questo periodo di quarantena e di Covid-19?
R) Sicuramente questo periodo ha fatto focalizzare il mio lavoro sullo smart-working: ho lavorato molto sui social, con dirette Instagram e Facebook, appuntamenti su Zoom con la nostra rete vendita e clienti e ho cercato di essere il più vicino possibile ai nostri clienti e amici bartender, rimanendo continuamente in contatto. Si è incrementato il lavoro di approfondimento dei prodotti e studiato nuove strategie per il futuro, perché questo maledetto virus morirà, e noi, dobbiamo essere pronti a ripartire a mille, per ridare un sorriso alle persone.
Grazie Walter!
Per maggiori informazioni
www.rinaldi1957.it
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www.instagram.com/Rinaldi_1957
ATTENZIONE!
Raccomandiamo di bere alcolici sempre con moderazione e soprattutto, di non mettervi alla guida dopo averlo fatto.
Intervista Carlo Dutto per iBESTmag – Immagini courtesy Carlo Dutto – Riproduzione Proibita