Rome Wine Expo
Rome Wine Expo – Prima Edizione, organizzato dall'Agenzia Riserva Grande, si è svolta a Roma dal 20 al 23 Maggio, presso l'Hotel Barcelò Aran Mantegna.
Prima Edizione abbiamo detto: quindi una nuova, ulteriore occasione per gli appassionati di vini, di conoscere ed apprezzare sempre nuove etichette.
In questo caso, favoriti (o sfavoriti?) dall'ampiezza dell'Evento che, oltre ad una parte più “generale” comprendeva anche quello già noto come Nebbiolo nel Cuore, di cui abbiamo parlato QUI in un articolo pre-pandemia, per un totale di circa 100 produttori.
A disposizione di chi volesse approfondire particolari tematiche, numerosi anche i seminari e le Masterclass.
Perché abbiamo pronunciato (scherzosamente) il termine “sfavoriti”? Perché quando le manifestazioni hanno una tale importanza “quantitativa” oltre che qualitativa… almeno noi ci trovamo quasi a disagio nell'effettuare la dolorosa scelta e selezione dei nostri assaggi.
Consci di dover giocoforza lasciar fuori la stragrande maggioranza di quanto offerto nell'occasione. E questo, solo in veste di appassionati di vini… ma a maggior ragione, se pensiamo al nostro ruolo istituzionale di comunicatori, che vorrebbero sempre portare all'attenzione dei lettori il maggior numero possibile di informazioni e pareri sugli eventi cui abbiamo il privilegio di partecipare.
Chiaramente, essendo semplicemente “umani”, tutto ciò non è possibile… per cui la selezione è un obbligo cui non possiamo sottrarci e di volta in volta, la effettuiamo in base ad input e stimoli diversi. Quando più casuale (come in questa occasione) quando più mirata su qualche specifica tematica.
In realtà, il “caso” ci ha portati a degustare (nella sezione generale) prevalentemente vini del lazio e del Centro Italia, mentre per quanto riguarda la sezione Nebbiolo, ci siamo invece concentrati su quanto offerto dalla Masterclass dedicata all'Albugnano.
I Nostri Assaggi
Consoli (Lazio)
- Roma DOC Bianco – Malvasia Lazio e Bombino ♦♦♦♦
- Roma DOC Rosè ♦♦♦♦+
Cantine Il Moro (Lazio)
- Eughen – Bellone 2019 ♦♦♦♦
- Eughen – Bellone 2020 ♦♦♦♦
- Pèntima – Ottonese 90% Bellone 10% ♦♦♦♦+
Tenute Filippi (Lazio)
- Cartesio – Malvasia Puntinata – Trebbiano ♦♦♦♦
- Ipazia – Nero Buono Rosè ♦♦♦♦
Cantina Il Bottino (Lazio)
- Avvio 2020 ♦♦♦ ½
- Avvio 2021 ♦♦♦♦
- Mille e Una Vite ♦♦♦♦
Papalino (Lazio)
- Ametis – Lazio IGP Grechetto ♦♦♦ ½
Monterò (Toscana)
- Vermentino 2019 ♦♦♦♦+
- Vermentino 2020 ♦♦♦♦
- Tetè – Syrah e Viogner (Rosè) ♦♦♦♦
Leonarda Tardi (Sicilia)
- Alikase – Chardonnay ♦♦♦♦
Gruppo O.R.V. (Umbria)
- Mottura: Tragugnano – Grechetto 50%, Procanico 40%, Sauvignon 10% ♦♦♦♦
- Poggio della Stella: Storno – Trebbiano Verde ♦♦♦♦
- Tenuta Tre Cancelli: Emira – Sangiovese e Merlot su vinacce di Sauvignon ♦♦♦ ½
- Claudio Morelli (Marche): San Cesareo – Bianchello del Metauro DOC ♦♦♦♦+
- Serragiumenta (Calabria): La Malvasia – Calabria IGT ♦♦♦♦+
- Donna Lidia – Chardonnay ♦♦♦
- Donna Diana – Nero di Troia Rosè ♦♦♦
Terre del Vejo (Lazio)
- De Coccio – Lazio IGT Malvasia Puntinata e Bombino (in Anfora) ♦♦♦♦
- Cremera – Roma DOC Malvasia Puntinata Classico ♦♦♦♦
- Blend – Gentile, Leccino, Frantoio ♦♦♦♦ ½
- Monocultivar – Gentile di Chieti ♦♦♦♦+
Legenda:
♦♦♦ Buono
♦♦♦ ½ Molto Buono
♦♦♦♦ Ottimo
♦♦♦♦ ½ Quasi Perfetto
♦♦♦♦♦ Eccezionale
ATTENZIONE!
Raccomandiamo di bere alcolici sempre con moderazione e soprattutto, di non mettervi alla guida dopo averlo fatto.
Masterclass Albugnano 549
L'Alto Nebbiolo del Basso Monferrato.
L'Associazione Albugnano 549 nasce per diffondere la Cultura Enologica di un territorio piccolo quanto interessante, particolare e poco conosciuto rispetto ai più “famosi” luoghi di produzione del Nebbiolo.
Le particolari condizioni climatiche (esposizione a sud ed elevazione non superiore a 459 mt s.l.m.) e lo specifico Terroir differenziano il Nebbiolo di Albugnano non solo da quelli prodotti in altre zone, ma anche all'interno del suo stesso territorio, vista la presenza di terreni sia Gessosi, che Argillosi o Sabbiosi.
Chiaro quindi che i risultati siano diversi, come ampiamente dimostrato nella degustazione di 10 differenti etichette (del triennio 2017 – 2019) illustrate dall'Enologo dell'Associazione Gianpiero Gerbi e commentate insieme a Marco Cum, il Patròn dell'intera Manifestazione.
Ed è in occasioni come questa, che si conferma e si rafforza il nostro pensiero più volte esposto, sull'importanza del Terroir (inteso sia come terreno che microclima) nella determinazione delle qualità organolettiche di un grande vino.
Infatti, a seconda della tipologia del terreno di provenienza e delle (pur lievi) variazioni di altitudine, abbiamo avuto sul nostro palato la “prova provata” di quali e quante differenze (in un territorio molto ristretto) ci possano essere tra un vino e l'altro. E questo, pur tenendo conto di una certa “uniformità” di caratteristiche produttive dettate dallo specifico disciplinare.
Non basta prendere un vitigno e piantarlo da qualche parte, per poter dire di aver fatto il vino “X” che appartiene storicamente ad un'altra area o addirittura… nazione. Non basta nemmeno imitarne la lavorazione, sia in vigna che in cantina. Noi cambieremmo addirittura il nome…
Ogni vino ha una sua Storia e da quella non si può prescindere. Il legame con il territorio è inscindibile e caratterizzante. E porta con se il retaggio della Cultura e della Tradizione che l'hanno scoperto, curato e cresciuto nel corso dei secoli.
Le Etichette degustate durante la Masterclass
Tommaso Nebbia – 549 “Nebula” 2019
Alle 3 Colline – Albugnano Doc Superiore “Va' Anait”2018
Roggero Bruno e Marco – Albugnano Doc Superiore 2018
Mario Mosso – Albugnano Superiore Doc “Parlapà” 2018
Cascina Quarino – Albugnano Doc “Eclissi” 2018
Tenuta Tamburnin – Albugnano Doc Superiore 2018
Orietta Perotto – Albugnano Doc Superiore “Oltre 500” 2017
Pian Fiorito – Albugnano Doc “Carpinella” 2017
Ca' Mariuccia – Albugnano Doc Superiore “Il Tato” 2017
Terre dei Santi – Albugnano Doc Albugnano 2017
Il livello complessivo è ovviamente stato notevole (e con la netta impressione che, con il passare degli anni, tutti questi vini non potranno che migliorare ulteriormente) ma persino un profano si sarebbe potuto rendere conto delle infinite variazioni e caratterizzazioni di ogni singolo vino. 10 etichette diverse al naso ed al palato, con tannini di multiformi strutture, e corpi diversi per rotondità, armonia, dolcezza ed acidità.
Non stiamo qui a fare una classifica, ma ci limitiamo a segnalare quelli che il nostro personalissimo gusto ha gradito di più: il 2018 di Roggero ed il 2017 di Perotto.
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