Assaggiare una Storia: evento dei viticoltori laziali aderenti alla Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti al WeGil di Roma.
La F.I.V.I. ha come scopo istituzionale quello di riunire i produttori per rappresentarli e promuovere, sia nei rapporti con le istituzioni che verso il grande pubblico, la qualità e autenticità dei vini italiani. L'associazione assolve ai suoi compiti anche con manifestazioni quale quella che si è tenuta a Roma il 31 marzo scorso: “Assaggiare una Storia“, presso lo spazio espositivo WeGil, questa volta dedicata principalmente alla promozione dei vini del lazio. Erano comunque presenti anche alcuni “ospiti” provenienti da altre regioni.
A differenza di eventi simili, l'ingresso era gratuito e questo ha ulteriormente favorito la presenza di una nutrita schiera di appassionati che, sin dall'apertura hanno affollato i banchi d'assaggio delle cantine presenti.
Ci siamo quindi dovuti destreggiare con non poca fatica tra la folla per conoscere le realtà espositive, degustare i loro vini, scattare le fotografie e fare le nostre valutazioni. Un segnale comunque del persistente (e crescente) interesse del grande pubblico verso il mondo del vino e delle sue molteplici sfaccettature. Le persone vogliono conoscere e sperimentare direttamente sempre più aziende ed etichette, le varietà di vitigni e le diverse tecniche di vinificazione, mentre i viticoltori compiono costanti sforzi per proporre prodotti di livello qualitativo sempre più elevato e che soddisfino i variegati gusti dei possibili consumatori.
Le nostre segnalazioni
Trattandosi di un evento con un numero non elevato di partecipanti, anche la nostra selezione si è focalizzata su poche aziende. Come sempre, niente paroloni o tecnicismi, ma solo l'amichevole invito a prendere in considerazione vini che a noi… sono piaciuti.
Tra i produttori del Lazio, iniziamo con Donato Giangirolami, che produce i suoi vini in provincia di Latina. Era presente con un bel numero di etichette tra le quali abbiamo particolarmente apprezzato il Regius (Viognier, Sauvignon, Chardonnay), il Propizio (Grechetto) ed il Prodigo (Syrah).
Da Anagni in provincia di Frosinone, i vini di Colacicchi, tra cui segnaliamo Stradabianca (Malvasia Puntinata, Passerina e Bellone) e soprattutto Collepero, con gli stessi uvaggi, ma da vigne più “anziane”.
Interessanti anche le proposte di Trebotti, di Castiglione in Teverina (Viterbo) che oltre a dedicarsi a vini dai vitigni autoctoni, tra cui ad esempio segnaliamo il Bludom (Aleatico Passito), ha introdotto in territorio laziale un particolare vitigno: l'Incrocio Manzoni, un autoctono trevigiano nato dall'unione di Riesling Renano e Pinot Bianco. Ottimo sia nella versione ferma (L'Incrocio) che in quella di spumante (L'Ancestrale).
Un ultimo produttore laziale che vogliamo segnalare è Palazzo Tronconi che presentava diverse etichette dagli antichi e rari vitigni arcesi.
Tra i produttori ospiti, abbiamo particolarmente apprezzato la ricca offerta di Luigi Maffini che dal Cilento, in provincia di Salerno, si dedica alla coltivazione di Aglianico e Fiano, due grandi vitigni che danno origine all'ottimo rosso Cenito, al profumatissimo rosato Denazzano o nel secondo caso, al bianco Kratos.
Essenziale invece la produzione de La Salceta, di Loro Ciuffenna (Arezzo) che presentava solamente due vini: il piacevole Osato, un rosè da uve Cabernet Franc e l'ottimo Ruschieto (Sangiovese).
FIVI – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti
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