Vini Naturali, Biologici e Biodinamici in Mostra a Roma, alla Città dell'Altra Economia.
Ancora un evento dedicato ai vini Naturali, Biologici e Biodinamici (Ne abbiamo parlato anche QUI). Si è tenuta infatti a Roma il 9/10 Marzo scorsi, presso la Città dell'Altra Economia, la fiera dei V.A.N (Vignaioli Artigiani Naturali). Oltre quaranta produttori che aderiscono alla “Carta degli Intenti” stabilita dall'Associazione, hanno presentato in questa due giorni il prodotto dei loro sforzi quotidiani, ripagati da un notevole successo di pubblico.
L'adesione alla V.A.N. comporta per i vignaioli alcuni obblighi e limiti (sia in fase di coltura, che di vinificazione), ma all'interno di questi, lascia completa libertà alla fantasia ed alla voglia di sperimentare.
Noi non vogliamo entrare nelle discussioni tra i fautori di questa tipologia di vini e tra i sostenitori di quelli prodotti “tradizionalmente”. Ci limitiamo a sottolineare che, in entrambi i casi, ed anche in quelli ove si usa una vinicoltura “integrata” , è possibile ottenere sia prodotti di altissima qualità che vini assolutamente insignificanti, o addirittura scarsi ed imbevibili. Fortunatamente, non è quest'ultimo il caso delle manifestazioni che noi frequentiamo (e riportiamo su questo magazine), dato che ci troviamo di fronte ad organizzazioni ed eventi che, per la loro specifica natura, operano a priori una selezione sempre rivolta a favore della qualità.
Detto ciò, a noi rimane il compito di assaggiare e segnalare a voi lettori i vini che ci sono piaciuti e che riteniamo valga la pena di conoscere. Un parere (ed una selezione degli assaggi) del tutto personali, ovviamente, ma che può essere preso ad esempio come quello di un qualsiasi appassionato, senza alcun uso (o abuso) di termini tecnici, iniziatici o propri delle categorie di esperti e sommelier.
La discriminante è una sola: ci è piaciuto questo vino?
Le nostre Segnalazioni
Iniziamo quindi con l'azienda marchigiana Tenuta San Marcello, che propone gli ottimi Verdicchio dei Castelli di Jesi e Lacrima di Morro d'Alba. Da loro abbiamo assaggiato anche alcuni interessanti vini “sperimentali”, conservati in anfora, non ancora commercializzati.
Dalla provincia di Reggio Emilia, Ferretti proponeva diverse varianti di Lambrusco, tra le quali abbiamo apprezzato l' Al CER 2017.
Molto interessanti anche i vini della Cantina Ribelà, di Monte Porzio Catone (Roma), con i suoi Ribelà, Saittole e Pentima, fondamentalmente a base di uve Trebbiano e Malvasia in diverse percentuali, con l'aggiunta di Bombino nel caso del Ribelà.
Passando al Piemonte, in provincia di Alessandria, Vinicea proponeva diversi vini, tra i quali particolarmente apprezzabile il Barbera del Monferrato Superiore 2013.
Sempre nella stessa regione, ma a Chiomonte in Val di Susa, ci fa piacere segnalare una giovane e coraggiosa azienda, la Granja Farm, che sotto la bandiera No Tav, tenta di salvaguardare diversi vitigni autoctoni dai quali ricava due interessanti rossi: il Red Rebel (Dolcetto) ed il Black Rebel (Avanà, Bichet ed altri atoctoni).
Dalla Sicilia, nel catanese, Bruno Ferrara Sardo presentava una “verticale” di ‘Nzemmula (Nerello Mascalese) con le annate 2012/14/15/16 tutte decisamente di alto livello.
Da ultimo, segnaliamo le tre cantine che abbiamo particolarmente apprezzato, sia per il livello qualitativo che per la varietà o tipologia dei vini proposti.
Dalla Sardegna, e precisamente da Mamojada (Nu), la Cantina Francesco Cadinu oltre agli ottimi Cannonau (ed in particolare il Perdas Longas riserva 2016) presentava anche il Mattio (Granatza) ed il De Oro (Moscato) veramente interessanti.
Notevole la proposta di Cantine Lucà, in provincia di Reggio Calabria, con i suoi Marasà Bianco (Mantonico e Guardavalle) e Rosso (Nerello Calabrese e Gaglioppo), affiancati da due grandi passiti: Greco di Bianco e Mantonico.
Per finire, Poggio di Cicignano in provincia di Pistoia, ha presentato i suoi Vanenpo: Aura (San Colombano, Malvasia Bianca e Trebbiano), Tramonto (San Giovese, Canaiolo e Malvasia Nera) di sicuro merito, e l'altrettanto notevole Passito, da uve San Colombano, Malvasia Bianca e Trebbiano.
A corollario della sezione vinicola, alcune aziende (sempre biologiche) hanno proposto diversi prodotti agricoli, dallo zafferano, all'olio EVO, ai peperoncini, al cioccolato di Modica.
In conclusione, un evento decisamente interessante, che ha avuto il merito di valorizzare e proporre al grande pubblico la produzione di piccole e medie realtà che quotidianamente si sforzano di salvaguardare il territorio, gli antichi vitigni, le tecniche di coltura e vinificazione, senza perdere di vista la possibilità di sperimentare, e con il fine ultimo di proporre vini di qualità che, come abbiamo visto, sono stati sicuramente numerosi.
V.A.N. – Vignaioli Artigiani Naturali
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