Tradizione e Scienza unite per produrre Grandi Vini.
Cantine del Notaio, è stata eletta Cantina dell'Anno durante l'ultimo Vinitaly 2018, ed ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i singoli vini, che vanno ad aggiungersi agli oltre 600 tra premi e riconoscimenti già ottenuti sia in Italia che all'estero.
Certamente quindi, una realtà di spicco nel panorama della produzione vinicola italiana ma, dentro le bottiglie dei grandi vini non c'è solo quel liquido inebriante che tanto amiamo, ci sono anche molte altre cose: ci sono infatti le storie di chi il vino lo produce e dei luoghi dove le viti crescono. Ci sono le tradizioni, le passioni, i sogni, le gioie ed i dolori di coloro che vivono la terra e le sue stagioni. Un ottimo vino non nasce mai per caso.
A tutto ciò non fa eccezione la storia di Gerardo, un bambino di 7 anni che un giorno guardava, quasi con timore, l'anziano nonno coltivare le vigne ai piedi del grande vulcano dormiente. Quasi come una profezia, quel giorno seppe che quelle vigne sarebbero state sue, perché aveva lo stesso nome del nonno.
Il tempo passa e quel bambino è ormai il Dott. Gerardo Giuratrabocchetti, laureato in Scienze Agrarie che, dopo alcuni anni di libera professione, decide di seguire la via indicata dal nonno tanti anni prima. Nascono così nel 1998 le “Cantine del Notaio”, a Rionero in Vulture (Pz). Un azienda dal “taglio” moderno, ma fortemente legata alle tradizioni, a partire da quella che è la sua “mission” principale: la coltivazione e la valorizzazione del vitigno Aglianico del Vulture; una varietà nota già agli antichi greci, come pure ai poeti latini e che ha la fortuna di crescere in fertili terreni di origine vulcanica, particolarmente favorevoli alla coltivazione di determinate uve grazie alla mineralità del suolo ed agli strati tufacei sottostanti che mantengono costante l'idratazione.
Certo, ora i tempi sono cambiati e non si lavora più come ai tempi di nonno Gerardo. Ora nei quaranta ettari di terreno dell'azienda, si sperimentano sempre nuove tecniche di selezione e coltivazione, con un approccio scientifico ispirato dalla Biodinamica, che ottimizzano e migliorano la produzione nel pieno rispetto della pianta e del terreno su cui cresce. Si ricercano e si riscoprono anche antiche varietà coltivate storicamente nella regione. Ma non basta: il forte legame con il passato è mantenuto anche dal recupero di antiche grotte del XVII secolo al fine di conservare i vini in un ambiente ideale, dato dal felice equilibrio microclimatico garantito dall'ambiente tufaceo. Queste cantine possono anche essere “esplorate” durante le visite di degustazione organizzate regolarmente dall'azienda.
Dal momento della sua fondazione, Cantine del Notaio ha seguito un percorso scientifico e sperimentale anche dal punto di vista enologico che, dopo anni di esperienza sul campo ha portato a quella che è la produzione attuale: 4 vini rossi, un rosso frizzante, due rosè e due spumanti Metodo Classico, tutti da Aglianico del Vulture. Le differenti epoche di raccolta dei frutti, nonchè le diverse tecniche di vinificazione ed affinamento nelle botti di rovere francese ci mostrano così quanto varie possano essere le declinazioni di questo grande vitigno. Accanto a questa produzione principale, ci sono anche altri vini da Moscato e Malvasia, che rientrano anch'essi nelle cultivar tradizionalmente presenti nella zona del Vulture, alcuni distillati ed anche un olio EVO monocultivar.
Il nome dell'azienda è un omaggio a Consalvo, il padre di Gerardo, che ha esercitato per anni la professione di Notaio a Rionero e da ciò è nata anche l'idea di denominare i diversi vini con una terminologia appunto, notarile. Ecco che allora i rossi fermi diventano “La Firma”, “Il Repertorio”, “L'Atto” ed “Il Sigillo”, mentre quello frizzante è “Il Protesto”, i rosè sono chiamati “Il Rogito” e “La Scrittura” ed i due spumanti “La Stipula”, nelle varietà bianco e rosè. A parte l'indubbia originalità, tutto ciò contribuisce ancor di più ad evidenziare il fortissimo legame con quei valori famigliari e tradizionali che, indipendentemente dai tempi storici erano, sono e rimarranno sempre i valori fondanti della viticultura e della produzione vinicola di qualità.
Grazie, nonno Gerardo!
CANTINE DEL NOTAIO – RIONERO IN VULTURE (PZ)
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