Macoratti Team's Day 2022
Si è svolto il 20/21 marzo a Roma, nella bucolica cornice del Parco Sgaravatti, in via Appia Antica, il Macoratti Team's Day 2022. Un appuntamento importante e prestigioso, che mancava da tre anni per le note cause pandemiche.
L'agenzia macoratti non ha qui bisogno di presentazioni – ne abbiamo già parlato ampiamente in passato QUI – ma giova soltanto ricordare che distribuisce un notevole numero di Aziende di Eccellenza del settore enogastronomico. Un fatto ampiamente confermato (se mai ce ne fosse stato bisogno) dall'evento dello scorso weekend.
Numerose le realtà rappresentate, con un'offerta ampia e variegata, provenienti non solo dall'Italia, ma anche – e ne parleremo un bel po' – dall'estero.
Vista la portata dell'evento e la qualità rappresentata, questa volta non daremo i nostri soliti “voti” alle singole degustazioni, perché le differenze qualitative sono state talmente minime (praticamente lievissime sfumature) che potremmo solo promuovere tutti in blocco e con lode!
Naturalmente (e come sempre in questi casi) è stato giocoforza fare una (dolorosa) selezione tra le tante proposte e ci siamo orientati su alcune realtà che hanno stuzzicato il nostro interesse per la tipologia dei loro vini.
Vediamo allora le singole Aziende che abbiamo testato.
AFRIWINES
Per questa Azienda (importatrice di vini dal Sudafrica, m non solo) dobbiamo fare una premessa. Infatti, nell'ultima edizione di questo stesso evento, uno splendido Sauvignon Blanc di provenienza Sudafricana ha inferto un duro colpo al nostro proverbiale “razzismo” nei confronti dei vini extra-europei. Siamo sempre stati molto legati al concetto di Terroir e di tradizione enologica e per questo motivo, abbiamo sempre pensato che il vino “vero” fosse solamente quello prodotto in Italia, Francia, spagna e Portogallo (più qualche altra produzione minore di altri paesi europei).
Come tutte le opinioni, anche questa può essere discutibile e forse, frutto di errati preconcetti, ma fino all'assaggio di quel Sauvignon… diciamo che non avevamo mai trovato motivi sufficientemente validi per doverla mettere in discussione.
Per farla breve , memori di quella esperienza, questa volta ci siamo subito letteralmente piazzati davanti al banco d'assaggio di AfriWines, ed abbiamo esplorato a fondo la loro selezione.
E dobbiamo dire che abbiamo iniziato “col botto”, accolti dalle bollicine del Krone Borealis Cuvèe Brut 2019. Decisamente di altissimo livello e valido per ogni occasione: dall'aperitivo, al pasto completo.
In rigoroso ordine cronologico, abbiamo poi degustato il Cape Dreams Chenin Blanc e l' Alvi's Drift 221 Chenin Blanc. Entrambi 2021 e di notevole levatura.
E' stata poi la volta del Diemersdal Sauvignon Blanc 2021. Si, proprio quello “famoso” della volta precedente. L'impatto non è stato così “sconvolgente” come in passato (l'annata 2017 era stata molto secca, quasi siccitosa) ma ha mostrato una certa morbidezza e rotondità che lo rendono forse più elegante e misurato.
Subito dopo, c'è stato un “confronto diretto” con un omologo Neozelandese: il Mount Riley Sauvignon Blanc 2021 che, al contrario, ci ha ricordato molto proprio il Sudafricano assaggiato 3 anni fa. Inebriante al naso e molto fruttato al palato. Decisamente notevole, per chi (come noi) ama i vini fruttati.
In chiusura, è stato il turno del Don David Reserve Torrontés 2021 (ebbene si, Argentino) che non ha affatto sfigurato per qualità con i precedenti.
WINEDOW
Anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad un importatore da diversi paesi, sia europei che extra-europei.
Come assaggi, ci siamo orientati sulle seguenti etichette:
Aaldering – Florence Chenin Blanc 2020 dal Sudafrica
Vinultra – Insight Sauvignon Blanc 2021 dalla Nuova Zelanda
Closerie Des Alisiers – Macon Villages Bio (Organic) 2020 – Francia
Domaine Thomas & Fils – Aoc Sancerre Blanc “Le Pierrier” 2020 – Francia
Tutti e quattro di ottimo livello – il Sauvignon in posizione intermedia tra i due descritti in precedenza – e con una nota particolare di merito per il Sancerre, che abbiamo gradito particolarmente.
TENUTA LUISA
Dopo quest'ampia escursione oltre confine, abbiamo riattraversato le Alpi, ma ci siamo fermati subito nelle loro vicinanze e precisamente, in Friuli Venezia Giulia, al banco d'assaggio di Tenuta Luisa.
Abbiamo potuto così subito confrontare un Sauvignon Blanc “nostrano” con i precedenti ed ovviamente, non ha sfigurato. Ma non è il vino che ci ha colpito di più… infatti, tra i vari assaggi, abbiamo particolarmente apprezzato la Ribolla Gialla e, soprattutto, il Cabernet Sauvignon.
Ribolla Gialla Igt 2020
Malvasia DOC ISonzo 2020
Sauvignon DOC Isonzo 2020
Pinot Nero Igt 2019
Cabernet Sauvignon “I Ferretti” Igt 2016
VINEA DOMINI
Con questo Marchio, un ambizioso progetto di un nome storico qual'è Gotto d'Oro, siamo scesi nel Lazio ed abbiamo definitivamente (o quasi) abbandonato i vini bianchi per passare esclusivamente ai rossi.
La selezione proposta da Vinea Domini è piuttosto articolata e tesa a valorizzare alcune particolari cantine, tra le molte afferenti alla cooperativa.
Noi ci siamo soffermati in particolare su tre vini (di notevole caratura) quali il Petit Verdot Igt Lazio 2019, il Roma DOC Rosso 2019 ed il Cesanese del Piglio DOCG 2021, con una (lieve) preferenza, da parte nostra, per il primo dei tre.
Decisamente un'iniziativa riuscita.
PERTICAIA
Dal Lazio all'Umbria il passo è breve e Perticaia, un'azienda biologica di Montefalco, ci ha “accolto” con prodotti di alto livello, su vini che sono le punte di diamante dell'enologia Umbra. Ovvero, il Rosso di Montefalco ed il Sagrantino.
Le etichette di Perticaia assaggiate sono state:
Montefalco Rosso DOC 2017
Montefalco Sagrantino DOCG 2015 “Old but Gold“
Montefalco Sagrantino DOCG 2006
Inutile fare un qualsiasi tipo di classifica. Sarebbe “offensivo” nei confronti di qualunque NON fosse primo classificato. 🙂
PELISSERO
Avevamo iniziato “col botto”? E così abbiamo terminato!
Noi non diciamo niente ma, anche il più distratto dei nostri lettori, avrà sicuramente notato nel tempo una nostra “leggerissima” predilezione per il vitigno Nebbiolo. Ed in questo, Pelissero si è dimostrato maestro. Un Nebbiolo “semplice” e due etichette di Barbaresco hanno ampiamente soddisfatto le nostre aspettative, esaltando al massimo le qualità di questo meraviglioso vitigno che non finisce mai di stupirci.
Qui la classifica la facciamo… e mettiamo tutti e tre i vini al… primo posto. A parte gli scherzi, e fatte le debite proporzioni, il Nebbiolo “semplice” forse, una menzione d'onore la meriterebbe. 🙂
Langhe DOC Nebbiolo 2017
Barbaresco Nubiola DOCG 2017
Barbaresco Tulin DOCG 2017
Ma non è finita qui. Avevamo detto che ci sarebbe stato un altro Bianco. E quale migliore occasione per assaggiare da Pelissero anche il Moscato d'Asti DOCG 2021? Ideale per accompagnare degnamente la selezione di formaggi sopraffini fornita dall'Azienda Romana BOTTEGA LA TRADIZIONE.
Altro che “col botto”… abbiamo terminato la giornata direttamente in…Paradiso.
I nostri lettori ed il buon Alessio Macoratti ci perdoneranno se ci siamo fermati qui… ma a tutto c'è un limite, anche al Piacere che si è in grado di sopportare in una sola volta. 🙂
Ma stiamo già aspettando la prossima!
N.B. Il numero di assaggi presso i diversi produttori è esclusivamente legato al caso ed alle varianti del momento. Per questo motivo, in alcuni casi degustiamo diversi vini da un produttore e magari, solo uno da altri. Naturalmente, non possiamo assaggiarli tutti e quindi anche la scelta di quali testare è dovuta esclusivamente al caso oppure alla nostra volontà di valutare determinati vitigni o località specifiche.
ATTENZIONE!
Raccomandiamo di bere alcolici sempre con moderazione e soprattutto, di non mettervi alla guida dopo averlo fatto.
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