Go Wine – Buono… Non lo conoscevo!

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Con Buono… non lo conoscevo! riprendono, dopo la pausa estiva, gli appuntamenti di Go Wine al Savoy di Roma.

 

Questa volta,  al centro dell’attenzione è stata la ricchezza del vigneto italiano, fatto di tante realtà legate per storia e cultura a diversi territori.

Il clima ancora clemente ha permesso anche questa volta di ospitare l’evento sulla terrazza dell’Hotel Savoy ed i numerosi visitatori, oltre a degustare gli ottimi vini presentati da una trentina di aziende, hanno potuto godere del panorama a 360° sui tetti di Roma.

 

iBESTmag - Go Wine - Buono non lo conoscevo - Panorama su Roma dall'Hotel Savou

 

Come sempre, notevole la selezione realizzata per l’occasione da Go Wine, e ben distribuita su tutto il territorio nazionale. Particolare attenzione è stata quindi dedicata all’identificazione territoriale ed ai vitigni autoctoni della tradizione vinicola italiana.

 

iBESTmag - Go Wine - Buono non lo conoscevo - Savoy Roma

 

A puro titolo d’esempio (anche perché siamo legati per discendenza a quel territorio), possiamo parlare di alcuni vini proposti da “I Pastini“, di Locorotondo in Valle d’Itria. In questa terra di grande, ma semisconosciuta tradizione di viticoltura, a partire dagli anni sessanta si era registrato un pressoché totale abbandono delle coltivazioni. Le poche aziende che resistevano non brillavano certo per qualità e diffusione commerciale e quindi, si stavano pian piano perdendo sia l’identità che appunto, la tradizione. Il risveglio “culturale” degli ultimi anni ha fortunatamente invertito questa tendenza e grazie a questo “vento di novità” aziede come I Pastini possono proporre vini di qualità basati al 100% su vitigni locali, meno conosciuti ai più, ma certamente non da meno di altri più diffusi e blasonati. Il Bianco di Alessano (Cupa), il Minutolo (Rampone) o la Verdeca (Faraone) sono appunto tre varietà, con i rispettivi vini, che sono state riscoperte e valorizzate dalla tendenza attuale.

 

iBESTmag - Go Wine - Buono non lo conoscevo - Savoy Roma - Poggiolella

 

Altri esempi, in degustazione al Savoy, possono essere quelli dei vitigni presenti nei vini di Marisa Cuomo, come Fenile, Ginestra e Ripola che compongono il Fiorduva Bianco, o il Piedirosso che (insieme all’ormai ben conosciuto Aglianico) da vita ai Ravello e Furore rossi.

 

iBESTmag - Go Wine - Buono non lo conoscevo - Savoy Roma - Varvaglione

 

Da ricordare anche la recente valorizzazione della Tintilia del Molise, di cui Claudio Cipressi è una delle massime espressioni.

 

iBESTmag - Go Wine - Buono non lo conoscevo - Savoy Roma - Cantine Dell'Angelo

 

iBESTmag - Go Wine - Buono non lo conoscevo - Savoy Roma

 

Naturalmente, non c’erano solo vitigni rari o poco conosciuti o comunque, di limitata diffusione, ma sempre frutto della tradizione territoriale italiana. Anche qui, a puro titolo d’esempio segnaliamo i vini di Conati (Veneto), di Varvaglione (Puglia), Benforte (Marche) e Colle Uncinano (Umbria)… ma solo perché non abbiamo potuto assaggiarli tutti! Speriamo però che le immagini ed il video rendano l’idea  dell’abbondante varietà proposta da Go Wine!

 

iBESTmag - Go Wine - Buono non lo conoscevo - Savoy Roma - I Pastini / Conti Zecca

 

iBESTmag - Go Wine - Buono non lo conoscevo - Savoy Roma - Diego Morra

 

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Go Wine

 


 

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